alessandro mazzà


  • Ho seminato le mie briciole
    di un pane ammuffito,
    i passerotti
    non le hanno mangiate, ma io
    ho perso la strada lo stesso.
    Ho costruito il mio rifugio
    con pagliuzze bruciate,
    il lupo l’ha creduto vuoto,
    ed è passato oltre;
    mi ha assalito invece
    la tribù degli orsi, appena uscito.
    Ho mangiato solo una mela
    non avvelenata,
    mi ha ucciso la fame.
    Mi sono punto col fuso
    non appuntito,
    e ugualmente mi sono addormentato,
    in braccio a tutti i nani mangiaorchi
    della casa in cima
    all’albero del sonno
    e dei fagioli d’oro.

    Ho raccontato le mie storie
    alla penna senza inchiostro,
    al tempo scaduto,
    al buio della voce, della comprensione,
    alle attese inutili,
    e mai, mai premiate,
    al volto non mio nello specchio spento,
    alle finestre chiuse, a tutte
    le bocche aperte
    ad ascoltare.

    Alle invenzioni, all’invenzione
    che non esista
    ciò che è inventato.

Commenti

  1. Non ci credo! Conosco Alessandro Mazzà e le sue poesie, che bello trovarlo qui.

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