Autodistruzione

Lo posso scrivere solo qui, per me, per chi forse leggerà e non mi giudicherà come un fallimento, ma avrebbe ragione perché in effetti io sono un FALLIMENTO.

Mia figlia. A volte non la sopporto. So che non è facile. Ha i suoi problemi, fobia sociale, disturbo bipolare tenuto sotto controllo (?) dai farmaci. Ma L altra sera mi fa che il suo ex ed unico ragazzo non le è mai piaciuto, in ogni senso. Lei dice che la sua vita e una finzione, sempre. Anche con me. E allora, dico io, a che serve e a cosa è servito tutto L amore il dolore e la fatica per trovare le parole giuste, con lei?

Amore. Non ho più amore dentro di me, ma solo questo senso pesante di responsabilità nei confronti di chi dipende da me. Lei. I gatti. Io non so più se sono viva. Credo di no.
Non mangio praticamente nulla. Eppure, lievito come la pasta madre. Lievito. Mi nutro di chips di mais, un po’ di pasta ogni tanto, birra, latte di mandorla e biscotti vegani. 

Non mi piace più niente. Nemmeno la pizza. Nemmeno la cioccolata. Niente. Dovrò dirlo al dottore. Prendo quattro tipi di farmaci diversi, antidepressivi perlopiu. Ma non sto meglio. La mia anima è morta. Mi manca mio padre e a volte piango disperata per non essere stata con lui nel momento che la morte me lo ha portato via. 

Che brutto post. Ma è che sono brutta io. Ho sul marmo del lavabo del bagno decine di cosmetici, creme, tonici, maschere per le rughe, per le occhiaie, per risollevare la faccia cadente(seppur fosse vero). Ho tre vestiti che ho messo a rotazione per tutta L estate. Quando sono grassa non metto jeans o pantaloni in genere. 

La mia psicologa si è presa due settimane di vacanza. Dovevamo parlare di quello che farò (mi faranno fare...) a scuola quest’anno. Ormai sono una specie di free lance. La classe non la voglio. Non ce la farei. Perché dovrebbe essere una prima. O due prime. Non so. Non mi interessa molto, in effetti.

Ho un problema al piede. Cioè, mi è venuto un “giradito”. Male cane, dito gonfio e infezione. Sto mettendo Gentalyn da dieci giorni ma niente. Anche questo va risolto. Già.

Mi stordisco con Netflix, vedendo serie tv finlandesi in lingua originale coi sottotitoli, mi piace sentire il suono è il ritmo di altre lingue. Specie quelle lontane. Nordiche. Svedesi, anche. Insomma,quella zona li. Imparo anche cose su come vedono la vita, la famiglia, i rapporti interpersonali. Un altro mondo. Discutibile, per certi versi.

La scuola. Incubo, ma anche salvezza da questo vuoto di senso e di ATTIVITÀ CEREBRALE.
Se non cambio qualcosa, qui, si mette molto male.

Mi mancano le forze. Mi manca la passione. Mi mancano le carezze.

L unica che si preoccupa di me, a modo suo, è la mia micia nera. Se iniziò a piangere mi guarda intensamente negli occhi, senza distogliere lo sguardo. E se non smetto, mi viene vicino miagolando come in cerca di coccole.
In realtà, le coccole, poi, me le fa lei. Finché non smetto.

Fine di un post di merda.

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