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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

JAMES BLUNT

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psicosomatica

un forte dolore alla spalla sinistra, proprio dentro l'articolazione, un dolore acuto-lancinante-che ti toglie il respiro...? in psicosomatica è RABBIA REPRESSA. insomma, per liberarti del dolore devi LASCIAR ANDARE. no, non sto dicendo cazzate: una volta il mio osteopata con questa spiegazione mi ha liberato di un ATROCE INVALIDANTE acutissimo male alla spalla. avevo anche fatto una risonanza magnetica, ma non c'era niente. eccerto. la rabbia mica la vede la spaventosa macchina dentro la quale stai lì immobile, per mezz'ora buona, e che ti tamburella sopra mentre ti fotografa meticolosamente. bene, detto questo, vi devo confessare che il dolore è tornato. c'è di sicuro qualcun altro che va LASCIATO ANDARE...perdonato... Sì, bisogna proprio dire IO TI PERDONO. è facile, se ci pensi. ma io non so se stavolta ce la faccio... male che vada, prendo un antinfiammatorio. e anche il maalox, sennò mi viene la gastrite. PURE.

A BOY IS BORN...

Fabio è diventato nonno. Sì, Fabio, che vive a Melbourne e che è sempre stato innamorato di me, e lo è ancora a desso (così dice lui). E' evidente che, nonostante la mia ferma decisione di chiudere ogni rapporto con lui, continuiamo invece a sentirci/scriverci. E adesso gli è nato un nipotino, di cui mi ha mandato una foto via Viber non appena il piccolo è stato messo in braccio alla mamma... Il piccolo è bellissimo, pieno di capelli neri e con una facciotta tonda e la pelle liscia e tesa... "è identico a te", gli ho detto subito,( si usa, no, in questi casi...) e dopo di me, TUTTI (tra parenti e amici) hanno confermato la somiglianza inconfutabile... mi sono commossa. non conosco la fortunata mamma, nè vedrò mai il piccoletto, ma chissà perchè, mi sono emozionata pensando a questo cucciolo morbido e profumato in braccio a Fabio, neo nonno entusiasta e incredulo. bello, un bimbo piccolo... e torna la nostalgia, come sempre, quando arrivo troppo vicino ad una n

GENTE SENZA CUORE 2

ieri siamo andate a parlare con i medici. mio padre, smarrito e spaventato, continuava a chiedere: COSA DEVO FARE? niente, gli ho detto, per ora aspettiamo di sapere...esci, non pensare...quando sapremo esattamente cosa e come, ci preoccuperemo, oppure no... infatti, dopo aver lavato i piatti (ha voluto lui ), è uscito per andare alle bocce. io e mia sorella arriviamo in ospedale. ci riceve subito il medico, sorridente e rilassato. ci fa sedere, noi aspettiamo che parli. sfoglia fogli, ci dà occhiate competenti, le braccia appoggiate ai braccioli della poltroncina, ci spiega che i problemi sono due: la stenosi e un focolaio che diventerà sicuramente canceroso, anche se ancora non lo è. allora, il problema urgente è la stenosi, non una lesione cancerosa, chiedo. sì, infatti, anche se bisogna intervenire anche su questa neo formazione, per evitare che degeneri. hanno chiamato mio padre al telefono, per dirgli che doveva operarsi, senza spiegare come, cosa e perchè...lui si è sp

GENTE SENZA CUORE.

oggi, un'infermiera ha telefonato a casa di mio padre, ha risposto lui. gli ha detto, senza giri di parole, che in base all'esito della biopsia effettuata il 3 luglio su una neo formazione nel suo intestino, dovrà essere di nuovo operato. lui non capiva, le diceva che sì, doveva ripetere la colonscopia per togliere gradualmente quel "polipo", così come gli aveva comunicato il medico che aveva eseguito l'esame diagnostico. no, no, diceva l'infermiera: LEI DEVE ESSERE OPERATO, il dottor D.P. ha visto il referto e ha detto che dobbiamo fare al piu' presto la pre ospedalizzazione, per prepararla all'intervento. mio padre ha quasi 89 anni. la scorsa estate è stato operato per un adenocarcinoma al sigma. doveva essere "una sciocchezza", un intervento in laparoscopia, cinque giorni di ricovero ed era tutto finito. INVECE. sette ore in sala operatoria...laparoscopia impossibile. lo hanno tagliato dallo sterno all'ombelico. è stato due

tratto da "BEING HARVEY" di P.J.Sullivan

"...torno,e lei - dopo tutto quello che ho osato farle e dirle - mi accoglie con un sorriso quasi riconoscente.,luminoso,spalancandomi la porta di casa... LEI MI HA SEMPRE AMATO, anche quando la colpivo come con un  machete, verbalmente, lasciandola a terra ferita a morte, ma non morta. Sì, ho provato ad ucciderla, più volte, il mio era un specie di istinto folle, di furore distruttivo, di furia incontrollata: non potendo conficcarle una lama nel petto - ehi, mica sono un violento, io!-, l'ho massacrata psicologicamente. E giocavo facile, perché lei - nonostante la sua supponente baldanza e quello sguardo di sfida, da femmina che non si piega - è fragile, e io so bene dove colpirla, e con che cosa. So cosa dire e come dirlo. So cosa fare e ( soprattutto) cosa non fare, perché lei dopo un po' inizi a sentirsi persa, in balia della disperazione, stretta dentro l'orrore della paura di essere abbandonata, messa in ginocchio dalla consapevolezza di essere stata colpita a

LES CHORISTES

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ho visto questo splendido film...lo consiglio a tutti, è delicato, commovente, profondo. in un ambiente cupo e violento, arriva la dolcezza disarmante di un musicista "fallito" (come si auto definisce) e la vita cambia...GRAZIE ANCHE ALLA MUSICA...

SONNO...

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TONI SERVILLO RECITA BRECHT.

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RISPOSTE

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ieri, ho aspettato una reazione, che non c'è stata. le mie parole, sono arrivate DOVE e COME dovevano arrivare? il problema è che, dopo tanta lontananza, parlare di QUESTO è molto difficile, anche se (concordo) puo' essere discutibile affidare ad un blog, certi argomenti... non l'ho fatto per "mettere in piazza" i miei (e gli altrui) affari... no, l'ho fatto perchè non sono riuscita a trovare un altro modo, che fosse abbastanza INCISIVO, per dire. per spiegare. per raccontare ciò che veramente mi preoccupa. anche se, rileggendo, temo di non esserci riuscita... non lo so. non lo so piu'... ultimamente sono stata costretta a diventare auto referenziale...forse troppo... QUASI AUTISTICA. (dammi la possibilità di guardarti negli occhi e parlarti, io ti chiedo solo questo, e solo questo ti ho chiesto per tanto tempo, senza essere esaudita. ma forse i tempi non erano maturi... forse non era il momento... e ora sono stanca di dire FORSE, vorr

a ruota libera

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la situazione non è delle migliori. è proprio vero che il peggio nn è mai morto... la micina arrivata da noi tre mesi fa, ha un problema grave alle gengive: in clinica mi hanno proposto l'estrazione dei denti (parziale all'inizio, totale nel caso il problema peggiorasse). all'inizio è stato CHOC. poi, ragionando con la volontaria che me l'ha portata, ci siamo dette: sentiamo un altro parere. nel frattempo, antibiotico, pappa speciale, tenerla lontana dal cibo altrui...FATICA ASSURDA. si dorme poco, ma questo ormai da mesi... sto riducendo l'ansiolitico, voglio fermamente eliminarlo dalla mia vita. costi quel che costi, e quale periodo migliore dell'estate, che se nn si dorme fa lo stesso??? poi. mio padre, operato un anno fa di adenocarcinoma al sigma, ha fatto controllo colonscopico: neoformazione di cui attendiamo esito istologico. poi, pare ci sia un inizio di stenosi (restringimento) nel punto dell'operazione. PANICO. il

a new beginning

ECCOMI... ricomincio, ne ho bisogno, ho tante cose da dire, da RICOMINCIARE  a dire...ritrovare persone con cui per anni c'è stato un feeling sottile ma solido, non sempre espresso a parole, nè scritto...ho bisogno di leggere me stessa in questo spazio che ancora, dentro di me, ha un senso...UN SENSO... la mia vita è in stand by, succede poco attorno , è come vivere col freno a mano tirato, poco sguardo alle cose DI FUORI, molto ascolto ai moti dell'anima, che spesso però somigliano tanto a piccole onde che increspano raramente un mare immobile, o apparentemente tale... la scrittura è sempre stata TERAPIA, per me, e forse l'averla abbandonata mi ha danneggiata, nel profondo. parlare si parla poco...mia figlia ha 15 anni e quando è in casa vive davanti al display del suo portatile (scrive, naviga, aggiorna il suo stato su fb) e al tempo stesso ascolta la SUA musica in cuffia. quando ho bisogno di dirle qualcosa, devo andare lì e toccarle la spalla o il braccio, ma in