vacanze

la mia piccola è partita,col padre,per andare al mare,in Puglia.
stamattina ho portato io stessa la valigia giù,e il padre l'ha caricata sulla macchina.
lei non stava in sè dalla gioia: l'esperienza del villaggio l'ha fatta da piccolissima,e ora che ha 13 anni si aspetta divertimento a go go...
io sono stata ferma sul marciapiede finchè l'auto non è partita e io lì a fare ciaociao con la mano,e il cuore in gola.
tornata a casa,mi sono seduta sulla seggiolina gialla di Chicco che teniamo sul balcone,a fissare la strada,senza occhiali:ho scoperto che mi piace stare senza occhiali appena posso...vedo sfocato,indefinito...e a volte mi piace così...preferisco,non c'è granchè di bello da vedere,certe volte.
"perchè non posso andare anche io al mare con loro?"ho pensato,idiotamente.
ma come perchè?
perchè non c'è più una famiglia,qui,ma tre persone che,a turno,si frequentano seguendo  modalità varie e varie esigenze orarie.
certo.
è stato bello finchè era bello...
poi,
è finito tutto,
ma questo non serve ad evitare il magone che mi prende quando loro partono e io resto qui.
le vacanze,
per me sono:non avere orari,non dover preparare pranzo e cena,e stirare quasi mai.

beh,c'è chi sta peggio.
o no?

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