QUANDO N. 3
quando ho deciso di vederti, dopo averci pensato tanto (troppo...?)
la tua voce al telefono mi era sembrata leggermente arrogante, un po' troppo sicura di sé (di te...)
peró, catturata dal forte richiamo dell'istinto e della curiositá, mi sono vestita, truccata e profumata e ho preso l'A1.
appena arrivata alla barriera Roma Sud, ho parcheggiato, mi sono guardata bene in giro, per cercare di capire se tu giá fossi arrivato...volevo osservarti da lontano, non vista, ed eventualmente CAPIRE se restare o andare.
credevo di fartela...
e invece, avevi avuto il mio stesso pensiero...
ti ho telefonato, ti ho detto che la macchina non era partita e che era ancora sotto casa mia.
volevo metterti alla prova, smascherarti, vedere cosa avresti detto, fatto...deciso...
" non ti muovere, vengo io"
hai detto, e io ho pensato " apperó, é uno che non si lascia scoraggiare!" un punto a favore...bravo...
allora ho dovuto fermarti, dicendo : "scherzavo, sono qui.."
hai riso, dopo un attimo di sorpresa..."questa qui vuole giocare, e giochiamo..." avrai pensato.
"e dove sei?" chiedesti
io, che ancora pensavo di essere piú furba di te, ho detto "al parcheggio, ho una PUNTO VERDE" (e se c'é una macchina che MAI potrei avere o aver avuto, quella é proprio la PUNTO. VERDE, poi...)
e sono scesa, col telefono in mano, tenendoti in linea, per poterti finalmente beccare e vederti prima che tu vedessi me.
ILLUSA...
mi sei passato davanti, e io ti ho guardato di sfuggita, ma tu guardavi me, e avevi il cellulare all'orecchio e allora ( SCEMA CHE NON SONO ALTRO) ho capito...
ho riso di me stessa, chiudendo il telefono...
sono arrossita, ma tu eri giá qualche passo oltre...verso l'autogrill.
ho messo tutto nella borsa, ho preso il mio quaderno verde acqua (quello che dovevi assolutamente leggere e SUBITO), e mi sono incamminata verso di te.
eri fermo qualche metro piú in lá, con quel sorriso che mai dimenticheró, e che diceva" TE L'HO FATTA, STE.."
quell'attimo in cui sono arrivata a pochi centimetri da te, e ti ho squadrato da capo a piedi, il cuore a mille, e non ho avuto nemmeno il tempo di pensare.
ci siamo dati la mano, io ero IMBARAZZATA COME UNA QUINDICENNE...
tu invece, in visibilio.
sembrava mi conoscessi da sempre, e invece, non mi avevi mai visto nemmeno in una foto.
"sei esattamente come ti immaginavo" hai mormorato, e io continuavo a non sapere cosa dire...
siamo entrati nell'autogrill, ma il solo fatto di starti accanto, mi faceva sentire al settimo cielo..
mi sono data delle stupida, mentre tu cercavi un posto dove sedersi.
poi, in macchina, hai tirato fuori tutti i tuoi pacchettini..tutti piccoli preziosi doni per me, una perfetta sconosciuta che, letteralmente commossa da quel gesto inaspettato, ero davvero impazzita di felicitá, come una bambina la notte di Natale.
tu mi guardavi divertito, quasi senza capire il motivo di quella mia eccitazione incredula.
un uomo, senza sapere quasi nulla di me, mi aveva fatto dei regali...A ME...non potevo crederci....
il quadernone verde acqua...
te l'ho dato, era il mio unico dono, ma ero sicura che quello che ci avresti trovato dentro ti avrebbe reso felice...
lí, raccontavo i giorni in cui, dopo averti sentito al telefono, avevo percepito dentro di me crescere una NECESSITÁ IMPELLENTE di vederti.
di guardarti negli occhi.
di sentire l'odore della tua pelle.
era il 10 AGOSTO DEL 2004.
QUANDO tu sei entrato nella mia vita.
e credevamo di rendere possibile un sogno.
ma cosí non e stato.
peró, come vedi, ti ho messo tra i QUANDO piú belli della mia esistenza.
la tua voce al telefono mi era sembrata leggermente arrogante, un po' troppo sicura di sé (di te...)
peró, catturata dal forte richiamo dell'istinto e della curiositá, mi sono vestita, truccata e profumata e ho preso l'A1.
appena arrivata alla barriera Roma Sud, ho parcheggiato, mi sono guardata bene in giro, per cercare di capire se tu giá fossi arrivato...volevo osservarti da lontano, non vista, ed eventualmente CAPIRE se restare o andare.
credevo di fartela...
e invece, avevi avuto il mio stesso pensiero...
ti ho telefonato, ti ho detto che la macchina non era partita e che era ancora sotto casa mia.
volevo metterti alla prova, smascherarti, vedere cosa avresti detto, fatto...deciso...
" non ti muovere, vengo io"
hai detto, e io ho pensato " apperó, é uno che non si lascia scoraggiare!" un punto a favore...bravo...
allora ho dovuto fermarti, dicendo : "scherzavo, sono qui.."
hai riso, dopo un attimo di sorpresa..."questa qui vuole giocare, e giochiamo..." avrai pensato.
"e dove sei?" chiedesti
io, che ancora pensavo di essere piú furba di te, ho detto "al parcheggio, ho una PUNTO VERDE" (e se c'é una macchina che MAI potrei avere o aver avuto, quella é proprio la PUNTO. VERDE, poi...)
e sono scesa, col telefono in mano, tenendoti in linea, per poterti finalmente beccare e vederti prima che tu vedessi me.
ILLUSA...
mi sei passato davanti, e io ti ho guardato di sfuggita, ma tu guardavi me, e avevi il cellulare all'orecchio e allora ( SCEMA CHE NON SONO ALTRO) ho capito...
ho riso di me stessa, chiudendo il telefono...
sono arrossita, ma tu eri giá qualche passo oltre...verso l'autogrill.
ho messo tutto nella borsa, ho preso il mio quaderno verde acqua (quello che dovevi assolutamente leggere e SUBITO), e mi sono incamminata verso di te.
eri fermo qualche metro piú in lá, con quel sorriso che mai dimenticheró, e che diceva" TE L'HO FATTA, STE.."
quell'attimo in cui sono arrivata a pochi centimetri da te, e ti ho squadrato da capo a piedi, il cuore a mille, e non ho avuto nemmeno il tempo di pensare.
ci siamo dati la mano, io ero IMBARAZZATA COME UNA QUINDICENNE...
tu invece, in visibilio.
sembrava mi conoscessi da sempre, e invece, non mi avevi mai visto nemmeno in una foto.
"sei esattamente come ti immaginavo" hai mormorato, e io continuavo a non sapere cosa dire...
siamo entrati nell'autogrill, ma il solo fatto di starti accanto, mi faceva sentire al settimo cielo..
mi sono data delle stupida, mentre tu cercavi un posto dove sedersi.
poi, in macchina, hai tirato fuori tutti i tuoi pacchettini..tutti piccoli preziosi doni per me, una perfetta sconosciuta che, letteralmente commossa da quel gesto inaspettato, ero davvero impazzita di felicitá, come una bambina la notte di Natale.
tu mi guardavi divertito, quasi senza capire il motivo di quella mia eccitazione incredula.
un uomo, senza sapere quasi nulla di me, mi aveva fatto dei regali...A ME...non potevo crederci....
il quadernone verde acqua...
te l'ho dato, era il mio unico dono, ma ero sicura che quello che ci avresti trovato dentro ti avrebbe reso felice...
lí, raccontavo i giorni in cui, dopo averti sentito al telefono, avevo percepito dentro di me crescere una NECESSITÁ IMPELLENTE di vederti.
di guardarti negli occhi.
era il 10 AGOSTO DEL 2004.
QUANDO tu sei entrato nella mia vita.
e credevamo di rendere possibile un sogno.
ma cosí non e stato.
peró, come vedi, ti ho messo tra i QUANDO piú belli della mia esistenza.
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