QUANDO N. 2

quando sentii quel miagolio di cucciolo di gatto, forte, imperioso, disperato...e non riuscivo a capire da dove venisse.
si sentiva fin dentro casa mia, con le finestre chiuse.
il piccolo doveva essere nei paraggi, ma dove???

piangeva, chiedeva aiuto, urlava per la fame, per la paura, per il freddo.

io mi affacciavo alla finestra, cercavo di tendere l'orecchio, capire da quale direzione arrivasse il pianto, ma niente.
poi smetteva per ore, e io pensavo: se ne é andato, si é spostato, qualcuno lo ha raccolto...é morto...

invece, no...ecco che ricominciava, e sembrava venire da un'altra parte, ma sempre nella zona sotto casa mia.
sono scesa piú volte, lo chiamavo (come si chiamano i gatti...) sperando che lui miagolasse mentre ero per strada...NIENTE.

ore di silenzio, e poi, magari in piena notte...RICOMINCIAVA.
e cosí per due giorni interi...
e io, seduta sul letto, a piangere di impotenza, e di dispiacere per quel piccolino che urlava la sua paura, e nessuno ascoltava, tranne me, che peró non sapevo cosa fare...

una mattina, affacciata alla finestra sulla strada principale, sentii di nuovo il miagolio fortissimo, e vidi che molte persone si fermavano davanti ad un'auto parcheggiata proprio sotto casa mia.
ECCOLO, pensai.
e scesi.
la gente si fermava, guardava, chiamava, ma poi (non vedendo alcun micio) tirava dritto.

É QUI, DEVO PRENDERLO PER FORZA...ADESSO O MAI PIÚ!
nel frattempo, la signora del piano di sotto al mio era scesa anche lei.

ci siamo guardate: sono giorni che piange questa povera creatura!!! mi disse lei, e io confermai, e le chiesi MA COME POSSIAMO PRENDERLO???
rintracciato il proprietario dell'auto, gli abbiamo chiesto di aprire il cofano per vedere se il piccolo fosse lí.
appena aperto il cofano la signora lo ha intravisto: spaventato, era sceso e si era sistemato sulla ruota della macchina.
vado a prendere del latte, disse la signora.

io intanto lo chiamavo e lui non rispondeva piú...troppa paura!!!

la signora sistemó il piattino col latte vicino alla ruota dell'auto, ma il piccolo si spostó di nuovo.
NON LO PRENDEREMO MAI, dissi, sconsolata...
aspetta, disse la signora, forse piú creativa e ottimista di me.

tornó dopo poco con un ombrello:
la guardai interrogativa
CON QUESTO IO LO SPINGO FUORI E TU STAI PRONTA PER PRENDERLO.
la vedevo DURA, ma non c'era altro da tentare...

mi inginocchiai per terra (sí sí, proprio sull'asfalto, dalla parte dove scorreva il traffico), e con i nervi tesi come una corda di violino, aspettai il momento...
il piccolo, minacciato dall'ombrello, scattó fuori, e io...LO AFFERRAI PER LA PICCOLISSIMA CODA...ERA L'UNICO MODO...

una volta afferrato, lo presi con tutte e due le mani, e lui MI MORSE...con i suoi dentini piccini, con tutta la forza e la disperazione di un cucciolo affamato e terrorizzato...e io SORRISI, FELICE...ANZI, FOLLE DI GIOIA....gli avevo salvato la vita.

me lo portai a casa, senza pensare che poteva essere malato e contagiare la micia che avevo giá a casa, ma allora (era il 2008) non avevo idea di quali fossero i virus pericolosi per un gatto.

era rosso, piccino piccino, molto maleodorante, sporco e pieno di pulci.
MA IO LO TROVAI BELLISSIMO...TENERISSIMO...

appena lo posai sul pavimento del bagno, mi sedetti per terra per coccolarlo, e lui mi si arrampicó dovunque, addosso..poi perlustró tutto il bagno e sembrava riconoscere quel luogo, sembrava sentirsi A CASA.
incredibile, no, per un micetto microscopico probabilmente nato per strada...

il nostro rapporto diventó immediatamente simbiotico.
era con me sempre.
ha avuto la gastroenterite virale per due mesi, si é ammalata anche la micia, ho vissuto momenti terribili, con entrambi malati di dissenteria...
ma poi, tutto é passato.

IL NOSTRO AMORE ASSOLUTO É DURATO 5 MERAVIGLIOSI ANNI.
CHICCO ERA LA MIA OMBRA, LO ADORAVO E LUI ADORAVA ME....



Chicco é volato sul Ponte dell'Arcobaleno il 10 maggio del 2012.
ma io, lo porto con me sempre.
PER SEMPRE.



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