alessandro mazzà

ascoltando le voci capivi quanti anni aveva la strada o quanta ancora ne avevi da fare
fermandoti seminavi una domanda dopo un’altra come appena nati lasciamo terra alle ninfee dove mettiamo orme
la mano ruba al sorriso che ruba al tempo che ruba al travestimento
fingendo di scomparire da una storia ad un’altra scrivevi il passo che è tutto ciò che di te e di se stesso si dice al tuo stesso passo nuovo
ridendo alzavi inutilmente tutti i veli enfatici impotenti bellissimi delle attese e del silenzio

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