Sorellanza: questa sconosciuta

Con mia sorella ho un rapporto a dir poco complicato. Lei è ordinata, precisa, razionale fino allo sfinimento ma poco pragmatica, e pratica. Lei tiene il conto anche dei 50 centesimi risparmiati comprando una cassa di acqua al super QUI anziché al super LÁ. Non concede mai attenuanti a chi sbaglia. È tagliente e giudicante con tutti, ma proprio tutti. Familiari e non. Non è generosa. Non sa cosa sia l empatia. Non sa cosa sia la compassione.

Non sto esagerando. Quando tutto ciò è iniziato, stentavo a crederci. Non potevo accettare l’ idea che quell essere umano con cui avevo condiviso IL MONDO e LA VITA, si stesse trasformando in una gretta, rancorosa e maniacale persona.
Eppure...

Mia madre si raccomandava sempre con me . “Quando noi non ci saremo più “mi diceva accorata,”stalle dietro, perché lei è COSÌ, ma non è colpa sua...è come se fosse MALATA! E poi, è stata sempre così sfortunata...tu ti sei sposata, hai avuto una figlia...lei invece, sempre sola, perché ha un caratteraccio, ma se non le vogliamo bene noi, chi la aiuterà mai???”

E con questa storia della sfortuna, loro hanno fatto di tutto per darle ogni cosa lei chiedesse. Compresa una casa tutta sua, che (peraltro) è inutilizzata da anni, e forse sarà messa in vendita. Mia madre viveva nel terrore. Mia sorella, tornava a casa e se non trovava la cena pronta erano urla e litigi. VERO, GIURO.

Mio papà, invece, si sfogava con me per come lei lo trattava quando lui ha iniziato ad avere problemi a causa di un tumore al colon. Sembra tutto inventato, e qualcuno leggendo penserà “no, stai esagerando Stefy, non ci posso credere”.
E INVECE È COSÌ.
E lui piangeva. Lui, la mia roccia, il mio porto sicuro, MIO PADRE.
Mille volte gli ho detto “vieni a vivere con me, smettila di permetterle di trattarti come una cacca”.
No, no, no. Ma che dici?Non la posso mica lasciare da sola!

Impotente. Col cuore stracciato ogni volta che lo vedevo abbattuto, umiliato. La odiavo. Fortemente. E ogni volta cercavo di convincerlo a venire via.
Poi un giorno lei mi ha detto di aver bisogno  di vivere la sua vita e che io mi sarei dovuta trasferire a casa di mio padre e accudirlo, così lei avrebbe potuto starsene in pace, per qualche anno, altrove.
Ero disponibile, ma dovevo trasferirmi con i miei tre gatti e mia figlia. E i gatti in casa non erano graditi.

Poi, lui si è aggravato. Ho usato tutto il mio tempo libero per stare con lui, compresi i tre giorni di 104 che avevo per mia figlia quando non servivano per lei. Ma alla fine, ero sempre quella che se ne fregava di lui, che non aveva fatto mai un sacrificio, che avevo avuto la vita facile. Parole di mia sorella.
Fai sempre la vittima, invece sei una stronza egoista che si è dimenticata della sua famiglia.
Parole di mia sorella.

Fine della prima puntata.


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