GIORNI D AUTUNNO
non va, non va.
oltre al lavoro, che é diventato pesante, faticoso, a volte straniante, affannoso e affannato, ricomincio a leggere negli occhi di LEI un che di ESTRANEO...
la paura di ricadere? le domande mute che si fa da sola, e che non esprime, per non spaventarmi? i dubbi sulla "normalitá"di ció che sente?
io, che cosa posso fare piú di questo?
ascoltare, accarezzare, stringere, parlare e cercare di fugare timori appena svelati, lei inizia a dire, poi scuote la testa, guarda altrove...e tace.
NON VOGLIO FARTI PREOCCUPARE, dice, e cerca con gli occhi una via di fuga.
non vuole farmi preoccupare...
ma cosí mi preoccupo lo stesso.
anzi, di piú..
cerco di non perdere la calma, e cerco le parole che possano indurla a confidarsi.
preferisco SAPERE.
ma poi, quando mi racconta, non so cosa fare, dove aggrapparmi.
lei rifiuta aiuto, cure, terapia, farmaci.
e cosa accadrá se...
é difficile non pensare.
a scuola fatico a concentrarmi, a volte ci riesco, a volte no.
e mi chiedo se lavorare cosí vada bene, per me e per i bambini.
ce la metto tutta ma certe volte resto senza parole.
letteralmente.
mi ammutolisco, cerco nella memoria, mi sforzo...
non ne parlo con nessuno, tranne mia sorella che non capisce e continua a dirmi che DEVO COSTRINGERLA A CURARSI.
ma.
non si rende conto che É IMPOSSIBILE????
stiamo aspettando un nuovo crollo per correre ai ripari?
con un ricovero, con i farmaci che ti riducono ad un vegetale?
PERCHÉ?
non so cosa fare.
e i problemi sono tanti, e io sono SOLA.
l altro giorno ho dato per sbaglio al micio maschio, anziché il suo integratore di mirtillo rosso, le mie gocce di antidepressivo.
solo 3 gocce, ma lui ha iniziato a sbavare copiosamente, e a ringhiare e a soffiare.
sono andata nel panico.
non riuscivo nemmeno a far il numero del vet al cellulare, e cosí ha telefonato mia figlia.
lei, che quando serve prende in mano la situazione e AGISCE, al mio posto.
questo significa che é presente, reattiva, consapevole e...ADULTA.
il micio dopo qualche ora é tornato a posto, la dose non era tale da creargli danni, ha solo avuto un effetto "paradosso"
la vet lo ha visitato e mi ha detto che quel farmaco negli usa lo danno anche ai cani ( ai gatti non si sa...)
comunque, mi sento fragile e trasparente
come fossi di vetro soffiato
e se qualcuno mi urta, mi tocca con un po' piú di energia, mi rompo.
e poi mi aggiusto, certo, ma ci vuole un po'.
mi chiedo se ritroveró mai una certa stabilita emotiva che mi permetta di affrontare il futuro senza ansia eccessiva, senza immaginare tragedie, drammi, situazioni limite.
ho superato QUESTO TRAUMA?
no.
lo supereró?
non lo so.
SPERIAMO.
intanto, vivo come in un sogno.
cammino senza far rumore tra i giorni, scivolando accanto alle persone che incontro sul lavoro, inventando sorrisi quando serve, e risposte quando non ne posso fare a meno.
ascolto i bambini, quello sí.
e con loro non devo fingere di essere qualcun altro.
ma il dolore pú grande é quello di non sapere come aiutare LA MIA BAMBINA.
c'é un modo?
io non lo so piú.
Ciao,
RispondiEliminada tempo non ti leggevo. Comprendo i tuoi dubbi e le tue ansie, nessuno è in grado e in diritto di dare consigli. Sia pure a distanza, il mio pensiero ti è vicino.
Marilena
grazie Marilena,
Eliminaun abbraccio virtuale a te...