altre dimensioni
mio padre mi ha lasciata il giorno di Pasqua del 2017. era malato da tempo, ma ancora cosciente e abbastanza lucido. per me, la prima vera esperienza con il “passare dall’altra parte”, pur non credendo che esista “un’altra parte”. L ho tenuto per mano fino a che ho potuto. L ho baciato e abbracciato più che ho potuto. L unica gioia provata in quei tiepidi giorni di quella inopportuna primavera, è stata la libertà assoluta di stargli attaccata più che potevo. Cosa che, nella mia famiglia, nessuno ha mai fatto con nessuno. Sì, perché tra noi quattro (i miei genitori,io e mia sorella), non c è MAI stato un gesto tangibile, fisico, di affetto. Abbracci e baci proibiti da questo modo “distante” di condividere gli stessi spazi, di “controllare” le emozioni. Quando arrivavavamo in ospedale, era molto sollevato nel vederci, e io ero inondata da una tempesta di gioia, gratitudine e amore....Lo baciavo subito: mi mancava la sua voce, i suoi occhi azzurri e ancora vivaci e speranz...